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19-04-2014
Mancando in Santa Maria a Monte un luogo deputato a celebrare la memoria storica della propria patrona Beata Diana Giuntini, l’Amministrazione Comunale ha voluto intitolare alla suddetta Beata il Museo Civico la cui apertura è prevista per il prossimo Lunedì dell’Angelo, il 21 aprile.
I locali espositivi fanno parte di un edificio ottocentesco ristrutturato, situato in continuità con l’area archeologica della Rocca. Al piano terra troverà collocazione la tematica più legata alla storia locale e alla figura della sua patrona. Un primo percorso, ideato come una sorta di “benvenuto” ai visitatori, lega lo stemma araldico del Comune di Santa Maria a Monte, la Vergine in trono con Bambino, visto sia nella sua versione attuale sia nella sua veste quattrocentesca, alla statua medievale della Madonna col Bambino, scultura in legno dipinto e dorato conservata nella Chiesa Collegiata di Santa Maria a Monte. Evidente infatti risulta essere il rapporto di filiazione tra una delle più preziose e antiche opere d’arte del territorio e quello che poi andò a costituire il simbolo civile della comunità. Il secondo percorso invece, coinvolgendo la figura storica della “Beata Diana Giuntini”, si propone l’obiettivo di dipanare, attraverso gli elementi esposti, la storia biografica della patrona. Molteplici le opere di pregio: oltre ai componimenti poetici dedicati alla Beata e scritti da Domenico Anguillesi nel 1791 e da Giosuè Carducci nel 1857, il museo esporrà alla collettività il “Libro d’oro” il quale, essendo un registro che raccoglie, dal XV al XVIII secolo, i documenti religiosi più importanti della vita della Parrocchia, contiene quella che è stata la principale fonte da cui generazioni di santamariamontesi hanno conosciuto la vita e le opere della loro patrona: la Vita della Beata Diana di Santa Maria a Monte, scritta dal Canonico Giovan Battista Dini nel 1713. Sarà inoltre possibile ammirare l’agiografia scritta nel 1882 da Mons. Pio Alberto Del Corona Vescovo di San Miniato, per il quale è stata aperta da Papa Francesco la pratica di beatificazione, e l’unica opera pittorica che ritrae la Beata Diana: l’olio su tela realizzato nel 1734 da Antonio Domenico Bamberini, artista collocabile all’interno del barocco fiorentino e molto attivo nella Diocesi di San Miniato nella prima metà del Settecento. Negli ambienti al piano superiore invece, il museo accoglierà il percorso più prettamente archeologico, dal momento che i vani permettono, attraverso una serie di aperture, di interagire anche visivamente con l’area del complesso della Rocca, il cui accesso per di più è consentito proprio dal piano primo. Nella prima fase di inaugurazione, l’esposizione sarà a carattere temporaneo e riguarderà gli impianti fusori per campane ritrovati durante gli scavi e risalenti all’XI-XIII secolo. L’esposizione definitiva, sempre relativa al percorso archeologico, terrà poi conto dei reperti provenienti dagli scavi compiuti sulla Rocca, ora al vaglio degli archeologi.
In allegato l'invito.
Invito Inaugurazione MUSEO (5,57 MB) |